Le parole scritte in corsivo sono in dialetto

Sanguinelli:
Lactarius deliciosus
(fungo)

A Detina piaceva andare a funghi, conosceva le loro abitudini, i giorni buoni e le piante sotto le quali nascevano. La stagione delle matote (boleti) era finita ed era stata gratificante: ne aveva messe via una bella scorta e anzi aveva dovuto preparare una damigiana più capiente. Arroventato un cerchio della stufa l’aveva posizionato alla base del collo della damigiana con le molle, il vetro si era staccato di netto e l’apertura era risultata liscia e sicura.

I funghi in damigiana si conservano in una salamoia, fatta con acqua- aceto-sale bolliti, usata solo fredda. Oggi Detina voleva andare per Tron (Sanguinelli) e stava calzando le scarpe consumate quando il cane legato in cortile abbaia con poco impegno. Significava che la persona che arrivava il cane la conosceva e infatti subito si sente la voce di Pinota  che chiede: è permesso? Ecco, addio funghi.

Poi però Detina decide di non lasciarsi sopraffare dagli eventi senza combattere e manda una delle figlie ricordandole ancora una volta le piante sotto le quali cercare. I Tron nascono sotto i pini e sono vivaci, colorati di arancione; nella parte inferiore hanno una sorta di corolla leggermente piegata come a formare un orlo.

Pinota era una donna tutta nera: vestito, grembiule, ciabatte, foulard, pelle del viso e unghie. La natura nei suoi confronti non si era impegnata più di tanto, non era vecchia ma aveva già le mascelle cascanti e due canini che sporgevano dalle labbra a mò di vampiro.

Pinota abitava in una casa bifamiliare ed era perennemente in lite con la coinquilina Angelina per via del pollame. Anche quella mattina, secondo Pinota, si era ripetuto il solito copione: quella masca (dispettosa) di Angelina era andata da lei a reclamare un pulcino. Pinota si era difesa: “i pulcini che sono sotto il grumet (una sorta di campana rovesciata fatta con rete metallica) sono tutti miei”. E Angelina: “adesso alzi il grumet e vediamo chi ha ragione”. Appena la nidiata era stata liberata Angelina aveva lanciato un “pio-pio” e il pulcino ingrato era andato da lei. Eppure Pinota al mattino aveva contato e ricontato i pulcini e non aveva riscontrato anomalie. Ma Pinota dimenticava spesso di aver frequentato per 4 anni la prima elementare, senza vedere nemmeno l’ombra della ammissione alla seconda classe.

Intanto che Pinota faceva il resoconto di quella mattina disgraziata, Detina aveva preparato la base per la bagna di Tron: un soffritto di aglio e prezzemolo, un cucchiaio di conserva e un pentolino di acqua con la quale accompagnare la cottura. Quando la figlia di Detina era tornata Pinota era ancora in cucina e Detina si era sentita in dovere di spartire a malincuore parte della raccolta: sospettava che l’avesse fatto apposta a tirare per le lunghe. Pinota andava a casa con “la bagna d’Tron”: il pranzo era pronto.

Detina si sentiva solidale con Angelina.

Marinella Bera
I nomi: Detina (Benedetta), Pinota (Giuseppina)