Beth racconta Cascina Bricchetto e le Langhe

A piedi nelle Langhe

Introduzione
Elizabeth è una scrittrice americana che ha soggiornato da noi e successivamente mi ha inviato l’articolo che segue, le fotografie dell’articolo sono state scattate da lei e da Trish in particolare durante le piacevoli  esperienze di cucina tipica realizzate insieme.
L’empatia è stata forte da subito sia con lei sia con la sua amica Trish, il loro evidente e dichiarato apprezzamento per il luogo-la casa-i cibi- i vini ma anche per  le piante aromatiche che non conoscevano,          l’ impegno loro e dei mariti durante le esperienze di cucina con gli utensili tradizionali a loro sconosciuti, sono nel mio cuore e ci resteranno!
Giovanna

Viaggio in Piemonte e “scoperta” delle Langhe.Degustazione vini

Nel mese di Maggio, io, mio marito e due nostri cari amici abbiamo compiuto un viaggio alla scoperta delle Langhe, in Piemonte. Grazie a una ricerca su Internet abbiamo conosciuto l’Agriturismo Cascina Bricchetto, gestito dalla proprietaria Giovanna Oliveri. La regione delle Langhe, con le sue splendide colline, è uno dei siti della World Heritage List dell’Unesco ed è famosa per la sua lunga storia di coltivazione di vigneti e produzione di vini; è la fertile terra di origine di varietà come il Nebbiolo, il Dolcetto e il Moscato e dei migliori vini del mondo Barolo e Barbaresco.
In Piemonte ha inoltre avuto inizio il movimento Slow Food, 30 anni fa (e dal quale credo derivi anche il concetto di slow travel, ovvero di turismo lento): l’associazione Slow Food promuove la coltivazione a chilometro zero e abitudini alimentari sostenibili, e vuole valorizzare l’idea di consumare cibi locali preparati a partire da prodotti freschi, del territorio, a sostegno dei produttori del posto. Celebra, insomma, quanto di più salutare vi è nel rallentare il passo delle nostre moderne vite industrializzate.
Pur essendo interessati a conoscere meglio il cibo e il vino della regione — in fondo, chi non lo è? – ci allettava anche l’idea di poterci fermare e riposare un po’ dopo una settimana impegnativa a Venezia e nelle Cinque Terre. Una vacanza in campagna in una location stupenda faceva proprio al caso nostro e ci avrebbe fornito una base da cui partire per esplorare i dintorni.Degustazione prodotti piemontesi
Per questo, Cascina Bricchetto, situata sulla cima di una collina nei pressi del paese di Trezzo Tinella, è stata per noi una scoperta straordinaria. La proprietà comprende diversi edifici collegati tra loro, dei quali il più antico è la cascina in pietra, risalente probabilmente al XVIII secolo. Dalla metà degli anni ’90 è stata sottoposta a un continuo, appassionato lavoro di ristrutturazione, i cui risultati sono visibili praticamente ovunque si guardi.
I giardini, gli alberi da frutto, la lavanda, le rose, le ciliegie e i cotogni, tutti piantati negli ultimi vent’anni, fioriscono sotto le cure amorevoli di Giovanna. Tutto intorno, fin dove l’occhio arriva, le colline si incurvano dolcemente, rivestite di ordinati vigneti e punteggiate qua e là di cascine dal tetto in terracotta; i campi sono costellati di papaveri e margherite, le cicerchie invadono i muri di pietra e le nicchie alle pareti traboccano di gerani, mentre caos e ordine convivono in perfetta armonia. Ovunque si notano le tracce di una cura quasi pignola della terra, dei vigneti, dei boschetti di noccioli, in un mix di simmetrie e di sensualità casuale che non potrà deludere chi sa apprezzare la vista di panorami stupendi e il profumo di gelsomini e ginestre. Questo è un posto dove ci si sente veramente a casa, che la natura ha dotato di un suo ordine proprio e a cui l’uomo ha lavorato con amore e pazienza per generazioni. Merita di diritto tutta questa devozione: gli abitanti vivono a contatto con la terra e grazie ad essa; gli artisti trovano in questi paesaggi il soggetto delle loro opere; i sognatori, come Giovanna, dedicano la propria vita a preservare quanto di speciale questo luogo ha da offrire.
Nel nostro candido appartamento con due camere da letto, a svegliarci la mattina era il canto del Cuculo solitario. L’alloggio si chiama dër Forn, dallo storico forno adiacente all’edificio dove un tempo, ogni settimana, si recavano tutte le donne della collina per cuocere il pane. Dalle finestre aperte entravano fragranze inebrianti, trasportate dal fruscio leggero del vento tra le fronde. Ogni giorno abbiamo ammirato le nuvole mentre prendevano forma nel cielo barocco, e in un paio di occasioni abbiamo potuto apprezzare la vista delle Alpi innevate all’orizzonte. Abbiamo goduto della compagnia degli affettuosi cani della tenuta, Pippo e Peppa, e mangiato (soprattutto mangiato) in abbondanza per tutta la settimana prelibatezze del luogo, selezionate per noi dalla nostra ospite: formaggi, pane, torta di nocciole fatta in casa e naturalmente vini bianchi e rossi locali.
I giorni sono volati in un perfetto equilibrio tra passeggiate nella campagna e letture in terrazza o nel soleggiato cortile. Noleggiata un’auto, abbiamo fatto delle gite nelle cittadine vicine (Alba, Neive, Bra, Barolo e Barbaresco per citarne alcune), dove abbiamo passeggiato, visitato i mercatini, partecipato ad un tour del vino e ad altre attività tipiche del turismo lento. Tutti e quattro ci lasciavamo guidare dall’umore e dai capricci di ogni giorno, liberi da qualsiasi preoccupazione.
Cooking ClassUovaCooking Class

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tra le esperienze più significative fatte in Piemonte vi sono i due pomeriggi trascorsi nell’accogliente cucina di Giovanna. Lì, indossati i nostri grembiuli e riempiti i calici di vino, abbiamo imparato le sue ricette per la pasta fatta in casa, il ragù langhetto, il risotto ai funghi, la salsa verde con le acciughe e le uova di quaglia, e lavorato alla paziente preparazione dei ravioli (il cui ripieno va preparato il giorno prima e lasciato riposare una notte, per far amalgamare al meglio i sapori). Tutti gli ingredienti venivano direttamente dall’orto di Giovanna o da quello di un produttore locale.
Osservare Giovanna mentre lavora l’impasto su una tavola di legno liscia e grande quanto un tavolo, giunta a lei di generazione in generazione, o mentre ci passa un pesante mortaio in marmo rosso appartenuto alla sua bisnonna; ascoltare le sue storie e prendersi il tempo per imparare a usare una mezzaluna (altro che Cuisinart!);

Cooking ClassCooking Class - Al lavoro!Cooking Class - Al lavoro!

Cooking Class - Al lavoro!

Arrancare tra una sfida linguistica e l’altra (l’inglese di Giovanna è di gran lunga superiore alla nostra conoscenza dell’italiano); riempire i nostri bicchieri ancora una volta, e ripartire, non solo con un’enorme quantità di cibo per saziare il corpo e lo spirito, che non siamo riusciti a finire durante il nostro soggiorno, ma con un senso più profondo del significato di casa, ospitalità, tradizione, ovvero ciò che più conta per Giovanna. Cooking Class - Ragu
Giovanna ha condiviso con noi l’abbondanza e il “gusto” delle cose autentiche, stabilendo con noi un legame e dando prova di una ricchezza e di una generosità inaspettate, di cui faremo tesoro per sempre.
Riguardando le foto del nostro recente viaggio in Italia, naturalmente riesco ad apprezzare la storia, il mistero e la maestosità delle acque di Venezia, le curve scintillanti delle Cinque Terre e il blu cristallino del Mar Ligure, ma più di ogni altra cosa ricordo le mani di Giovanna al lavoro, le sue ciliegie da lei colte dall’albero davanti casa, il panorama dall’alto della collina, la ricchezza di una vita dedicata alla cascina sulle Langhe, la sua generosità fuori dal comune. Posso dire con certezza e soddisfazione che, nonostante le barriere linguistiche, ci siamo capiti e abbiamo condiviso esperienze significative.

Cooking Class - Si mangia!Nutro una profonda speranza che altri, come noi, indipendentemente dalla loro destinazione, possano conoscere e apprezzare la bellezza di rallentare il passo, aprire i sensi, amare la terra che ci abbraccia, ispira e nutre, e fermarsi quel tanto che basta per fare la nostra parte nel sostenere e onorare chi se ne prende cura.
Beth Lodge-Rigal
Bloomington, Indiana, Stati Uniti