Sono andata ad assistere al rito dell’Accensione del 73° Fiammifero sotto l’alambicco a fuoco diretto nella
distilleria Levi a Neive. Tante emozioni e sollecitazione dei cinque sensi!
C’era proprio tutto: la magia del luogo, il rito del fuoco, la banda, le poesie e i disegni di Romano Levi, le
etichette delle grappe che lui disegnava singolarmente e spesso dedicava, le cose buone da assaggiare…Da
qui il desiderio di far conoscere questa straordinaria realtà alle tante persone speciali che leggono il nostro
blog.
Buona lettura e un brindisi “virtuale” con le grappe della distilleria Levi!
Giovanna

La Donna Selvatica delle Langhe e le grappe di Romano Levi

Il Comune di Neive si trova al centro della strada Romantica di Langa, il più articolato con i suoi 100
chilometri dei percorsi per scoprire questa terra affascinante. Un territorio che custodisce tradizioni antiche,
come quella della leggendaria Donna Selvatica. Un’immagine che riconciliava nella figura femminile il
conflitto tra uomo e natura, al confine con la mitologia e reso poi celebre oltre ai confini delle Langhe dalle
etichette disegnate dal “ Grappaiolo angelico” Romano Levi di Neive.

La Donna Selvatica

Un antico racconto della Salige descrive le Donne Selvatiche delle Langhe come “figure ricorrenti nelle
saghe dell’arco alpino, che rappresentano le radici più profonde, corporee e istintuali del femminile:
l’archetipo di una natura libera e selvaggia, incontaminata dal disagio della civiltà”.
La “Donna Selvatica” si caratterizzava, all’interno della società contadina delle Langhe, come portatrice di
una cultura che affondava le sue radici nella notte dei tempi, in stretto contatto con la natura e i suoi
segreti, con i mestieri legati alla stagionalità, con la saggezza dei vecchi che si inframmezzava con la
religiosità popolare e scaramantica.
Nell’immaginario collettivo delle Langhe la figura della “Donna Selvatica” è sempre stata forte e presente:
una donna difficilmente inquadrabile nelle convenzioni sociali dominanti, per nulla attenta alle apparenze e
restia al conformismo imperante nelle campagne; una donna indipendente, fiera, autonoma e in grado di
badare a se stessa e, il più delle volte, agli altri; una donna, quindi, archetipo delle difficoltà e delle gioie,
degli stenti materiali e delle ricchezze spirituali della vita contadina immutata nei secoli.
Il mito di Donna Selvatica è stato poi ripreso e reso famoso da Romano Levi, produttore artigianale di
grappe d’autore, poeta e disegnatore di etichette, una celebrità a Neive. Per lui le Donne Selvatiche sono
visioni, ricordi del passato, di quando andava a scuola a piedi e sfiorava per strada “donne belle e
scarmigliate, un po’ pazze, un po’ streghe, un po’ fate”.

Romano Levi le racconta così le “Donne Selvatiche”

“Da ragazzino andavo a scuola attraversando le vigne. Tra i filari c’erano spesso “ i ciabòt”,
minuscoli ripari dove i vignaioli e i contadini si rifugiavano… Io passavo di lì al mattino e a volte
vedevo sbucare da questi ripari donne belle e scarmigliate, un po’ pazze, solitarie, che vivevano
spesso ai margini della società paesana. Erano misteriose, senza vincoli, sparivano e poi
tornavano, un po’ streghe e un po’ fate.
Erano libere, come dovrebbero essere tutte le donne per vivere la parte migliore della vita”.
Le grappe di Lidia e Romano Levi

“Faccio grappa: il sangue di fuoco, i morsi di vita, la poesia sono tuoi.”
Romano Levi

Per oltre sessant’anni, i fratelli Lidia e Romano Levi, continuando la tradizione dei loro antenati, hanno
prodotto una Grappa unica, a tutti nota come “La Grappa della Donna Selvatica”. Non è solo un distillato di
vinacce, ma anche l’arte espressa da Lidia nelle composizioni di erbe immerse nelle bottiglie o da Romano
nelle etichette poetiche, disegnate a mano.

“La Donna Selvatica scavalica le colline” – “La Donna Selvatica scavalica tutti i confini”
Romano Levi

Le grappe riescono superbe e lui fa la ‘riverenza’ nelle etichette che scrive con certosina sapienza a
mano, e che dedica. I nomi fermano nel tempo il suo fantastico amore a Donne decorose e indecorose,
selvatiche, ascendenti e discendenti, che scavalicano colline, che si lasciano toccare e non, coi capelli
d’oro d’argento”. Luigi Veronelli (enologo, cuoco, gastronomo, e scrittore)
http://www.lacucinaitaliana.it/storie/luoghi/luigi-veronelli-cucina-vino-olio-storia/

La casa-distilleria dei Levi, è oggi un Museo vivo e produttivo della Grappa, una vera e propria isola del
tempo, in cui il Genius Loci di Romano Levi, aleggia ovunque nell’arte, nei modi e nei tempi di lavoro, negli
oggetti semplici ed essenziali, nei profumi e nella serenità.
http://www.distilleriaromanolevi.com/romano-levi/#la-distilleria
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